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“Maestro dove abiti? Vieni e vedi”. Gesù abita nello Slum. Ne sono certo. Oltre tutte le parole che abbiamo e possiamo ancora spendere per spiegare la speranza. E che lui cammini per queste vie polverose lo so perché l’ho incontrato anche tra me e mio fratello. Ci voleva proprio di incontralo qui: in Africa.
Pasquale

Sono davvero felice di ritrovarmi ancora su queste strade, sebbene non le abbia scelte io. Sono contento di averle percorse anche con voi.
Tommaso

Ho bisogno del mio tempo per ruminare questa esperienza. So già che gli occhi incontrati, gli occhi di questi bambini, sono già fissi nei miei ricordi. Sento di aver lasciato un’orma qui. Polverosa. Farò in modo che quella polvere diventi anche terra di casa mia.
Guido

Anche io ricorderò questi occhi. Da sempre ho pensato che gli occhi parlassero da subito, di come è una persona. Dicessero il colore dell’anima. Io ho incontrato molte anime bianche. E azzurre. Colori squarcianti di questi volti scuri. E come questa sera, dal nostro giardino, finalmente ho scoperto lo splendore delle stelle di questo cielo, così dal mio giardino di casa, alzando gli occhi, cercherò di capire com’è davvero il nostro.
Francesco Maria

Devo dire che la spinta folle che mi ha fatto partire e venire quaggiù, è stata ben ripagata. Vorrei che nella quotidianità che incontreremo da qui a pochi giorni, continuasse il desiderio di volere qualcosa di meglio, come fanno tante persone incontrate qui.
Costanza

Guardare come anche i piccolissimi siano capaci di condividere quel nulla che hanno, mi fa capire che la parola compagni, fratelli, ha per me da ora un senso più pieno, più vero: è l’espressione della vera condivisione: quel che ho, quel che sono, lo divido con te, senza sconti.
Diletta

Non m’è mai capitato che due persone, due bambini, si picchiassero per darmi la mano, per camminare mano nella mano. Tutte le mani strette e incontrate in questi giorni mi riportano dentro il percorso che stavo facendo col Signore, recuperando la speranza che credevo perduta. So che il mio sguardo sul mondo è cambiato: qui ho incontrato l’UOMO.
Marcello

Sono stati giorni di ascolto, di sguardi, di contatto. E ho cominciato a chiedermi: è giusto tutto questo? Le mie grosse mani non possono bastare. Ma con le mie grosse ma piccole mani posso dare del mio meglio. Sento davvero la mano di Dio sulla mia testa!
Stefano

Il mio campo è stato un campo di condivisione ecclesiale. Con un respiro grande, di vite che si mettono in gioco e vogliono credere fino in fondo alla chiamata del Signore. E capisco che anche noi abbiamo bisogno di alcuni tempi di radicalità: io queste stelle, questi bambini, me le porto nell’anima e il mio stile di vita non può essere più decentrato. C’è poco da fare: uno Spirito forte è l’unica soluzione per continuare il proprio cammino.
Massimo

Ho la sensazione di essermi appena inserita nel ritmo del campo. Come se da oggi dovesse iniziare l’esperienza vera. Certamente so che mi sono sentita in famiglia, cosa che non mi è capitata altre volte. Lo slum e la veloce visita dalle suore di Madre Teresa sono stati luoghi di famiglia.
Letizia

Giusto o non giusto, di fronte a quello che ho vissuto in questi giorni, ho capito che non siamo, non sono poi così piccolo in un mondo enorme. Posso essere grande. Essere la ragione di un sorriso e motivo di una speranza.
Francesco

Arrivare al proprio cielo è un viaggio che passa per questi luoghi. Ed è un viaggio in compagnia, tutt’altro che solitario. E’ un viaggio che mi fa piacere un po’ di più la mia storia.
Federico

Non ho mai pensato che prendere un aereo significasse condividere, scoprire luoghi, commozione… Commozione incotrollata, come se gli occhi avessero un contatto diretto col cuore. Senza filtri. Tutto quello che ho vissuto sarà la risorsa necessaria per affrontare la rabbia del ritorno, la sensazione di non aver fatto abbastanza.
Gianmarco

“Venite e vedrete” è il titolo che racchiude bene ciò che sento e penso di questa esperienza che, iniziata con la sensazione di essere un po’ inutile, è finita con la chiarezza di voler tornare.
Silvia

Ho un po’ paura a ritornare a casa. Non riuscirei a dirglielo tutto quanto è successo. Come questa famiglia che ho trovato mi ha lasciato vivere un’esperienza piena, vera. Come posso spiegare la sensazione di aver trovato finalmente un vero pezzo di me? Voglio che mi manchi poter salutare i bambini due volte al giorno.
Isabella

M’ero smarrito. Mi sono ritrovato per queste strade. Divertendomi con i bambini e lasciandomi accompagnare prima di salutarli. Nella fatica del lavoro e nella serenità di aver riscoperto e risentito il Signore.
Vincenzo

Mi sono sentito, con voi, nel posto giusto. Ma non mi basta: questo non è un posto per un’esperienza fra molte. Questa è la vita. Gli incontri che abbiamo vissuto non sono l’eccezione, ma la vera vita. Come le attenzioni ai bambini abbandonati o la ricostruzione di piccole baracche. Niente di utopico o ideale, nessun atto eroico. Ora la sfida è trovare questa vita, la vita vera, a casa.
Marco

Ero partita con il timore di essermi “abituata” ma anche stavolta sono rimasta coinvolta e travolta dalla realtà che abbiamo visto insieme. E per questo penso di voler tornare in Italia pronta a voler lottare per cambiare il mondo per tutti i 355 giorni che mancano al prossimo campo. Tenacemente. Perché non possiamo accettare un mondo così.
Paola

Ancora una volta riscopro ancora di voler davvero cambiare il mondo. E ancora una volta ho avuto la fortuna di ritrovarmi, di alimentare ancora il mio cammino di attenzione a chi è meno fortunato con la voglia di riuscire a coinvolgere che la mia famiglia.
Fiorenza

Anche per me la parola Famiglia è stata al centro di questi giorni. Una sensazione vera, profonda e nuova. Come quando ho sentito di essere stata scelta più che aver scelto una famiglia. E vorrei allargare, il più possibile, questa famiglia anche oltre-mare, nella nostra quotidianità senza risparmiare energie.
Cristina

Io avevo proprio bisogno di venire qui. Solo aver effettuato il bonifico per confermare la mia presenza ha avuto l’effetto di cominciare a lavorarmi dentro. Ho davvero desiderato poter raccogliere tutta l’energia che ora sento.
Teresa

Arrivo qui anche un po’ sospinto dai miei amici. E credo che hanno fatto bene. Quel GIACOMO enorme scritto qui in Kenya mi basta. Basta a riempire di senso tutto il mio viaggio.
Gabriele

Ho la certezza di aver ricevuto moltissimo. E non voglio arrendermi a questo pensiero. Voglio poter dare indietro qualcosa. Lo voglio davvero.
Eleonora

Ho un po’ timore. La metabolizzazione di tutto quanto vissuto sarà impegnativo. La mia vita in questo periodo si è bloccata lasciandomi un po’ persa e abbandonata. Qui non mi sono mai sentita sola. Mani, sorrisi, abbracci continui… Spero davvero che tutto questo continui.
Lavinia

Quanti colori hanno riempito le mie giornate! Voglio che questi colori possano essere il modo in cui riuscire a donare qualcosa di me… anche agli altri. Come il piccolo dono prezioso che ho ricevuto oggi.
Serena

Il mio campo è stato un campo tecnico che mi ha lasciato molto tempo per pensare e ripensare quanto stavo vivendo e sentendo. Ho capito che il vero cambiamento è da vivere giorno per giorno. E ho avuto anche l’occasione per ricordare quei racconti e quelle emozioni che mi raccontavano, sull’Africa, i miei nonni paterni. Ho ritrovato la profondità dei rapporti che percepivo allora. Come quelle giornate passate con mia madre nelle baraccopoli romane dei primi anni sessanta.
Giorgio

9 Comments

  • Anna Maria S ha detto:

    Il Signore è vicino a chi lo cerca! E voi che l’avete cercato negli sguardi innocenti di bambini e persone bisognose di affetto e di amore ,siete sicuramente privilegiati della vicinanza del Signore. Vi abbraccio tutti a presto Anna Maria Somma

  • Paolo G ha detto:

    Come al solito il mio commento arriva alla quasi fine del vostro campo, perché scrivervi che a ogni vostro racconto e foto avevo voglia di prendere un aereo londra-nairobi era troppo scontato.
    Sono molto felice e quasi commosso di leggere dai vostri racconti che l’africa ancora una volta ha fatto il suo effetto. I Guasco ormai ci sono cascati tutti e, che vi piaccia o no, tutta la Giacomogiacomo ci dovrà sopportare per molti altri campi.
    Voglio mandarmi un abbraccio forte a tutti quanti come se fessi li con voi; proprio a tutti, dai miei fratelli diventati fratelloni come il mio cuginone a tutti gli amici, parenti e a chi nn ho avuto l’occasione di conoscere.
    Ora arriva la parte bella per tutti voi, si torna alla normalità…… comincia il VERO campo, dove tutto ciò che avete condiviso va messo con coraggio nella vita di tutti i giorni.
    Un Bacio a tutti e buon rientro.
    JJAAMMBBOO!!
    Paolo

  • anna aluffi ha detto:

    molto carino che ognuno scriva la sua ! anche se brevemente e anche se non vi conosco tutti . Un grande abbraccio “familiare” e buon ritorno
    anna

  • Maporf ha detto:

    Molto bella questa condivisione complessiva di cui avete voluto renderci partecipi.
    Ho avuto la sensazione di riconoscere quelli che conosco (anche senza leggere i nomi) e di conoscere quelli che non conosco.
    Ho avuto le sensazione di rivivere quello che ho vissuto e di vivere quello che ahimè, spesso, quando si ritorna, non si ha più la forza, il coraggio o solo l’occasione di vivere.
    E allora l’unico augurio che vi posso fare è quello che il Signore vi aiuti a mantenere lo spirito, anzi lo Spirito, per continuare qui dove sono le “nostre Afriche” quotidiane e dove spesso non riusciamo a vedere gli occhi profondi di chi ha bisogno o la mano di chi cerca la nostra.
    Grazie per le sensazioni forti che ci avete comunicato, cercheremo anche noi di fare da volano per rimetterle in circolo.
    Maporf

  • Antonio ha detto:

    Carissimi tutti, la vostra esperienza – trasmessaci anche oggi attraverso le vostre emozioni/testimonianze – mi conferma ancora di più che il Signore guida ognuno di noi in maniera imperscrutabile ! Come ho detto a Sighet ai ragazzi del I turno ed ho ripetuto al SERMIG di Torino, facciamo che dopo una esperienza così coinvolgente ci sia un”dopo”, continuando a vivere, dopo il rientro in Italia, ciò che il Signore ci ha dettato nel cuore.
    Un grande abbraccio a tutti ed un grazie particolare a Massimo Nevola per l’impegno missionario al servizio dell’Uomo, oggi.
    Antonio

  • cristiana ha detto:

    olà a “all of you”,
    ma che bella cosa avete fatto!
    vi scrivo per dirvi che mentre leggevo mi è venuta in mente una gran bella canzone di Rino Gaetano,di cui vi mando un breve pezzo, perchè il mio commento finale a tutti questi vs giorni è…MA IL CIELO E’ SEMPRE PIU’ BLU!!!!!!!!!

    ….chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori
    chi legge la mano, chi regna sovrano
    chi suda, chi lotta, chi mangia una volta
    chi gli manca la casa, chi vive da solo
    chi prende assai poco, chi gioca col fuoco
    chi vive in Calabria, chi vive d’amore
    chi ha fatto la guerra, chi prende i sessanta
    chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro
    na na na na na na na na na
    Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
    ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,
    ma il cielo è sempre più blu

    …perchè un giorno mi sono accorta che da piccola il viaggio voleva dire vacanza,e ad un certo punto è diventato viaggio dell’anima, all’estero e in patria ,ogni giorno, e auguro a tutti voi e a me stessa …di non smettere mai di viaggiare.
    buon ritorno!
    Giambo ti aspettiamo!
    cristiana

  • Paola Lanini ha detto:

    Grazie a tutti, Grazie di averci trasmesso giorno dopo giorno le vostre emozioni. Ho letto tutti i giorni il vostro diario di campo e i vostri commenti hanno sicuramente accresciuto il desiderio di partire, un desiderio che spero prima o poi si riesca a realizzare…
    Grazie.
    Paola

  • Massimo F ha detto:

    Grazie a tutti. Eravamo lì con voi. Ci avete fatto rivivere volti e sorrisi, indignazione ed energia. Ci avete fatto sentire ancora una volta Famiglia. Nuovo carburante per le nostre afriche di qui. Grazie Paola.

  • laura ha detto:

    Bella questa condivisione individuale!
    mi ha fatto rivivere tante emozioni provate che ancora sento fortissime.
    E, non conoscendo tutti coloro che scrivevano, ho avuto la conferma della bellezza di Giacomogiacomo: nel leggervi non distinguere i diciottenni dai cinquantenni, perchè tutti uniti da un comune spirito di condivisione seria, speranza indiscriminata e confronto aperto. Questa è una cosa che mi piace da morire.
    buon rientro e un abbraccio a tutti laggiù.
    laura deiu

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