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Ultimo giorno.
Confusione ed emozioni contrastanti. Stamattina è stata la prima volta per tutti a Kibiku, un villaggio nella foresta di Ngong che ospita ancora oggi una comunità Maasai.
Prima di accompagnarci nelle loro case sparse tra le pianure della foresta, le donne che popolano questa località ci hanno accolto con danze e preghiere tradizionali.

Quella che abbiamo trovato è una realtà molto diversa da quelle vissute fino ad oggi, sebbene le abitazioni abbiano l’aspetto tipico degli insediamenti informali trovati a Bangladesh e Kwaeri. Le storie raccontate da queste donne, per lo più sole e dedite alla cura dei loro figli, sono ancora legate ai rituali tribali che non si trovano nelle realtà cittadine come quelle di Ongata Rongai.

La storia di Silvya è quella che vogliamo raccontarvi: una donna che non ci ha saputo dire la sua età, ce l’ha gentilmente suggerita la sua amica in ascolto (circa 37 anni). Silvya ad oggi è mamma di 6 bambini: ad 11 anni è stata costretta dalla sua famiglia a sposare un uomo di 40, in cambio di 20 mila scellini, 4 mucche ed una tanica d’acqua.
Cresce i suoi figli prevalentemente da sola poiché il marito, avendo sposato anche un’altra donna, torna da lei solamente due volte alla settimana.
Silvya ha una figlia femmina e quando le abbiamo chiesto se fosse preoccupata del destino della bambina lei ci ha risposto che ripone molta fiducia nell’istruzione e si augura che la figlia non debba vivere le stesse difficoltà che ha affrontato lei.

A conclusione di questo Campo questa sera abbiamo condiviso quello che ognuno di noi ha vissuto in questi giorni a Nairobi. Sono emerse sensazioni e paure per il nostro ritorno a casa, per quello che lasciamo qui e per ciò che ritroveremo al nostro ritorno, il prossimo anno. Per molti la sensazione è che questa esperienza abbia acceso una necessità di cambiamento nella nostra realtà quotidiana, lontana dall’Africa.

Difficile dire ora cosa ci porteremo nella valigia di ritorno, forse è più facile definire cosa non ci porteremo: l’angoscia della povertà. Abbiamo visto tante realtà difficili, eppure ricche di dignità, forza e speranza, tre valori che sembrano lontani da condizioni di vita come quelle degli insediamenti informali, ma che in verità si fa molta più fatica a trovare tra i palazzi del nostro mondo.

Grazie Kenya.

Day 10 – Last Day – Alessandra e Ludovica

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