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Oggi è stato il primo giorno di attività nella baraccopoli di Bangladesh.

La giornata è iniziata sul nostro fantastico pulmino e, dopo un viaggio costellato di buche (mai peggio di Roma), siamo arrivati. Ad aspettarci, una distesa di bambini. Appena ho messo piede fuori dal bus, tre bambini mi si sono attaccati a un braccio, altri quattro alla gamba, come se ci stessero aspettando da una vita. Ciò che mi ha colpito di più è stato l’atteggiamento di fiducia e quegli occhioni pieni di gioia solo perché sono venuto a trovarli e senza scambiare una parola si sono fidati di me, senza filtri e senza maschere.

Il mio compito in questo campo è quello di ricostruire le sistemazioni informali e rimetterle a posto e già da oggi ho visto come sembra che la baraccopoli si reggano sulla provvidenza e sulla speranza che tutto bada bene.

Nel pomeriggio il clima non è stato clemente e i lavori che ci eravamo proposti di concludere entro oggi sono stati posticipati a domani. Ma noi non ci siamo fermati!

Allo stesso tempo, è stata una giornata durante la quale abbiamo consolidato il gruppo e iniziato a conoscere una realtà diversa, ma che inizia a far parte di noi.

Matteo

#tukopamoja

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