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É il primo dell’anno e mi sveglio in Africa, non ci avevo proprio pensato! Oggi, come mi hanno spiegato i miei compagni di viaggio, é una giornata di riposo, infatti interrotta la routine di tutti i giorni prendiamo il pullman per dirigerci a nord e andare a visitare la Rift Valley e alcuni degli spettacoli naturali che ci offre questo magnifico posto.
Come previsto, i posti che vediamo sono di una vastità talmente inusuale per me che sono davvero entusiasta, inoltre questa giornata di break mi serve anche a mettere un po’ di ordine a tutte le sensazioni provate durante quest’ultima settimana. Giorno dopo giorno, infatti, sento che tutte le reazioni che provo nel conoscere questo mondo e le conseguenti emozioni tendono mutare in continuazione, a partire da dall’inaspettata famigliarità che provo entrando nella slum di Bangladesh (sopratutto dopo aver visitato la realtà sconvolgente di kariobangi..), fino alla consapevolezza che cresce in me nel confrontarmi con un cultura totalmente estranea dalla mia ma che si manifesta nei gesti e nelle parole di persone che proprio come me hanno voglia di conoscere una realtà diversa dalla loro condividendo le difficoltà, le consuetudini e le prospettive che si hanno in due mondi distanti migliaia di km uno dall’altro.
É il primo dell’anno dicevamo e forse proprio per questo penso anche ai momenti più importanti passati nell’anno passato e per un momento cerco di distogliere il mio pensiero dalle esperienze vissute durante questi giorni riconcentrandomi a tutto ció che ho lasciato in sospeso a casa e tutti gli impegni e gli obbiettivi che dovrò riprendere al mio ritorno arricchito da quanto di nuovo ho sentito ed imparato durante questa intensa esperienza africana.
Immerso nel mio flusso di pensieri faccio tempo ad accorgermi che fuori dal finestrino il paesaggio intorno a me cambia mano a mano che ci avviciniamo a destinazione: il lago di Naivasha. Gli animali che vediamo nel parco fanno parte dell’immaginario collettivo: zebre, giraffe, facoceri e scimmie fini al protagonista della laguna, sua maestà l’ippopotamo che andiamo a cercare a bordo di cinque agili barchini.
E’ stata un’esperienza incredibile: a contatto con la natura, le persone e con la nostra voglia di fare cose grandi!

Antonio

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