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“Credo che in ogni uomo c’è mio fratello al di là del colore della sua pelle, dei suoi difetti, dei suoi errori, al di là di quello che la gente dice e pensa di lui”.

Ho voluto iniziare con questa frase, che porto sempre con me, perché credo che rispecchi a pieno ciò che sto vivendo questi giorni al campo: negli occhi di Anne e Dorinne ho trovato due sorelle, in questo gruppo una famiglia. 

Con loro, nei giorni scorsi, abbiamo imparato a cucinare i biscotti e una torta al cioccolato. 

In Anne ho colto la forza di una donna che non si è arresa e il coraggio di accettare se stessa nonostante gli schiaffi che la vita le ha inferto. 

In Dorinne ho riconosciuto la dolcezza di una donna che sembra non possedere niente, ma che con la sua riservatezza ha riscaldato il mio cuore. 

Questa mattina, nell’ultimo incontro con le donne di Inua Mama, le abbiamo salutate: loro, come tutte le altre, mi mancheranno molto.  

Mi mancherà la loro tenerezza e la loro voglia di imparare: mi porterò a casa i ricordi di queste mattinate nella speranza di esser stata loro di aiuto nel (ri)trovare anche solo un pizzico di riscatto da questa vita. 

Un altro “arrivederci” è stato ieri sera per Padre Massimo. La sua presenza è stata preziosissima per tutti noi e fortunatamente a colmare questo vuoto è arrivato un nuovo compagno di viaggio, Padre Maghed, il quale ha celebrato per noi una inusuale, ma ugualmente coinvolgente messa all’aperto.

Oggi pomeriggio abbiamo proseguito la giornata al Masai market: è stato un momento di spensieratezza trascorso tra di noi che mi ha dato lo spunto per riflettere su quanto sia bello, nel vero senso della parola, e piacevole giorno dopo giorno far parte di questo gruppo di “pazzi”. 

Dopo una settimana di condivisioni, gite, dipinti sui muri, lavori di gruppo e colazioni a mandarci a quel paese, ho imparato ad apprezzare anche i loro lati più scomodi, quelli che, alla fine, tutti tendiamo a nascondere per la paura di non essere apprezzati, ma che sono proprio quelli che li rendono unici ai miei di occhi.

E come tutte le esperienze di volontariato intraprese ho capito che quando parto con l’idea di voler essere io ad aiutare qualcuno, è quel qualcuno, che sia una mamas, un ragazzo di Maurizio o un compagno di viaggio, che davvero aiuta me ad essere, lo spero, una persona migliore per me stessa e per il prossimo. 

Flavia

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