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Nella mia vita non ho mai conosciuto Dio. Sarà per via di un mio scetticismo generale (d’altronde mi chiamo Tommaso, omonimo di quel santo che se non vede non crede), perché non ho mai ricevuto forzature da parte di nessuno e mi sono sempre lasciato guidare in ogni mio pensiero da una spietata razionalità che non sempre si rivela funzionale alla vita quotidiana.
In questi primi giorni in un continente per me del tutto sconosciuto, più dei colori e degli odori degli slums, più dei sorrisi sinceri e gli occhioni lucidi dei bambini, la sensazione emotivamente più forte l’ho avvertita nel momento in cui domenica è iniziata la messa nella chiesa di Kariobangi. Gremita in ogni ordine di posto (e pare ci fosse anche bassa affluenza…) un coro di voci accompagnato da musiche e tamburi mi ha colto come un fulmine a ciel sereno. Tutto ciò all’interno di uno slum, senza piangersi addosso, non pensando a ciò che si ha o non ha, gente il cui unico barlume di speranza in una vita che definire di stenti è parecchio riduttivo è la religione intesa come coesione e solidarietà. Ho ravvisato un lato della fede che mai mi era capitato di trovare, una genuinità nei gesti e nel raccoglimento stesso in preghiera che mi ha portato forse per la pri
ma volta a credere nella necessità di un abbandono totale alla fiducia nella salvezza eterna. Nel mio piccolo ho sempre in qualche modo invidiato chi nella religione trova conforto, consiglio o qualsivoglia messaggio di fratellanza. Non ho “visto la luce”, probabilmente non troverò la mia vocazione, ma sono riuscito a cogliere un messaggio di speranza e solidarietà proprio della religione e in particolar modo del cristianesimo che mi rende orgoglioso di far parte di questo gruppo.

Tommaso G.

2 Comments

  • Laura Sister ha detto:

    che grande Tommaso che mette il dito in fondo alla piaga! Ci sei piaciuto!
    Fateci anche sapere delle attività di Kariobanghi e della prima baracca.
    Aspettiamo tanti e lunghi racconti.
    Grazie da tutti quelli come noi che vorrebbero proprio essere li.

  • Francesco Fiuggi ha detto:

    Jambo muzungu! Nonostante i 10000 chilometri di distanza, grazie alle impressioni che avete espresso, sento delle vibrazioni forti che scatenano in me le sensazioni che ho provato un anno fa davanti a quell’insieme di colori, occhi, sorrisi, manine e odori.
    Vorrei essere li e immergermi in quel mare di emozioni e sensazioni insieme a voi.
    Continuate così, siete grandi! Un abbraccio a tutti!!
    P.s: un bacione a Diletta, Guido, Paola, Gabriele e Marcello!

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