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Mi sono sempre vantata della mia buona memoria, di riuscire a ricordare luoghi ed esperienze che ho vissuto con grande nitidità, per questo, mentre il nostro scuola bus percorreva le strade per arrivare a dandora,  la più grande discarica subsahariale, ripensavo a tutto quello che avevo già provato la prima volta che sono venuta in kenya, cercando di prepararmi psicologicamente a quello che stavo per rivedere. 

Passando per Kibera e vedendo poco distanti i grattaceli di Nairobi Town, ripenso a quell’attimo di perdita di pavimento, il nodo alla gola e le lacrime agli occhi che puoi nascondere dando la colpa all’odore. 

Però quell’odore non lo ricordavo.

È un odore penetrante, che entra nelle narici e non ti abbandona, rimane attaccato alla pelle.

È molto difficile da descrivere a chi non c’è mai stato… è un’unione di varie puzze, come cassonetti lasciati al sole d’estate, unito a plastica bruciata e ancora non è abbastanza per descriverlo. Ci dicono anche che oggi siamo fortunati perché non stanno bruciando niente e quindi non respireremo troppa diossina.

 Questo odore che a noi da il voltastomaco loro ormai non lo sentono quasi.

Maurizio e Brian sono stati delle guide fondamentali.

Non è mai come uno se lo ricorda nonostante tutto le lacrime mi sono tornate, sentendo anche la storia di Brian uno dei ragazzi che prima stava dentro Dandora. Ci ha raccontato che le persone che vivono lì dentro hanno le loro tende o scavano delle grotte nella spazzatura dove dormire per poter stare lì anche durante la notte. 

Loro guadagnano quei pochi soldi dallo scarto dei ricchi.

Fa capire quanto siamo superficiali delle volte.

Ancora ho i brividi e le lacrime nel scriverlo.

Questa non è vita, toglie dignità all’uomo.

Napenda Kuishi vuol dire voglio vivere ed è questo che l’associazione cerca di trasmettere ai ragazzi, ridando loro dignità. Di sbocciare in un certo senso come i fiori di cui ho sentito il profumo uscendo dalla discarica, un dolce profumo in mezzo all’immondizia. Strano vero? Ma come dice de andre “dal letame nascono i fiori”. E loro scelgono di ricominciare a vivere senza promessa di soldi o cibo, ma scommettendo tutto per rinascere.

Con il cuore ancora pieno di emozioni proseguiamo il nostro cammino verso la scuola di S. John dove Maurizio ci porta a vedere la “migliore vista” di Nairobi, ovvero un altro punto in cui potevamo vedere nella sua immensità Dandora.

Si continua con S. Martin School. Tornando dopo 3 anni è uguale come nei ricordi ma tanto cambiata 

Torniamo nel compound con gli occhi pieni e più consapevoli

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