Quest’anno la penna mi si è svegliata un pò tardi quindi vi scrivo solo ora ma spero di non annoiarvi come le altre volte…
Eravamo a fare a condivisione; le paure, le esperienze, i momenti e i volti; ma poi ti chiedi:
Sono contento di tornare a casa?
Vi racconto……dopo una mattinata davanti al computer sono uscito dall’ufficio di Mary.
Il sole, me lo ero perso per tre ore passate come fossi a Roma (a parte la connessione), illuminava tutto questo verde davanti a me. Di passo con Francesco andiamo dai bambini, vedo lungo la strada i progressi delle sister e i bambini in cerchio a cantare davanti alla Giacomo Hall, sorrido.
Gli altri stanno alla baracca a lavorare; esco dalla parte opposta , quella dietro la scuola; sono solo e me ne accorgo solo al cancello, ma prendo e passo. Paura, timore, gioia, rumori da dietro le spalle, sorrisi dei bambini, capire dove sei e andare avanti con un sorriso come loro. Ho visto, ho pensato, mi sono posto domande, ho messo un piede nel fango e fatto due scambi a pallone con dei ragazzi.
Mi avvicino sempre più alla zona che conosciamo meglio e dopo aver ammirato le strane bellezze di Kware comincio a sentire il mio nome storpiato in tutti i modi possibili. Prima le mani vuote, una manina, due manine, fino ad arrivare due svolte dopo ad averne l’avambraccio ricoperto…
Io non me ne sono mai andato da casa.
3 Comments
Vi seguo tutti i giorni con i miei bambini, Federico e Elena. Siamo tutti molto emozionati per quello leggiamo e vediamo nelle foto. Un saluto affettuoso! Gabriella
Grande Tommy,
…..commozione….!!
Un bacio
Maporf
P.S. È dire che per coprire il tuo avambraccio di manine c’è ne saranno volute un centinaio!!!!
se volete riascoltare la ‘nostra canzone’, se la volete imparare, se vogliamo preparare il coro…:
http://youtu.be/Ohle470uwjI